il Costruttore di Linee Celesti

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traduzione offerta da
Emily Rampoldi & Roberto Iavasile
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Capitolo Dodici

Le Celesti impronte luminose dei Capimastro...

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"Tutti siamo architetti del destino,
lavorando sulle pareti del tempo:
Alcuni con grandi e magnifici atti; 
Altri con poche rime."
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Longfellow, The Builders
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Lungo i corridoi trascendenti della realtà creativa, gli architetti del destino hanno contribuito puntualmente ad una interpretazione della Creazione in senso esteso. Ogni architetto vi ha preso parte nella misura particolare decretata dal destino e dal tempo. Copernico, Halley, Keplero, Galileo, Huygens, Newton, La Place, Herschel e altri nella lista interminabile dei lavoratori del tempo prestarono assistenza nel perfezionare un meccanismo concettuale che spiegasse le condizioni e gli eventi, apparenti o effettivi, proiettati sullo schermo della vita da una funzione creativa superiore.

Nonostante il miglior impegno dei lavoratori del tempo, la realtà è rimasta oscura  e anche il più preciso sistema matematico fallisce nel tentativo di abbracciare la sublime realtà cosmica. È vero che sono state proposte spiegazioni plausibili e accettabili rispetto all’aspetto delle condizioni e degli oggetti celesti, tuttavia, i misteri del Cosmo restano un enigma come sempre.

Attraverso i solidi dettami del destino e del tempo i sistemi evoluti non hanno raggiunto quella più grande conoscenza propria dei valori della Creazione. Essi hanno solo esteso le leggi dello spazio e i giardini della supposizione per nobilitare la prigione umana dell’isolamento terrestre che è rimasta tale nonostante avesse dovuto essere un’impresa architettonica.

Il monumentale Universo meccanico artificiale è stato abbellito attraverso gli anni da ogni tipo di “scoperta” astronomica e sebbene gli oggetti e le condizioni che includevano tali “scoperte” fossero illusorie, la concezione popolare ha attribuito ad esse il valore della realtà creativa.

I prati ed i giardini della teoria sono stati così ampliati durante gli ultimi quattrocento anni che un osservatore casuale ormai non si rende conto che questi nascondono ciò che è realmente la prigione terrestre.

Il progresso dei secoli è consistito nell’ampliare e nell’adornare un’immagine di dio pagana da cui ci si aspettava lo sviluppo di attributi divini nel processo.

Così stando le cose, i secoli di fascino magnificato per le formule matematiche decorative potrebbero aver condotto le persone a credere nella realtà del sistema meccanico che disintegra il Cosmo e isola Terra. Le favole di questo schema decorativo si sono imposte così fermamente da essere considerate raffigurazioni degli elementi effettivi del disegno creativo.

Quindi potrebbe essere stata di nuovo espressa l’avventatezza di una certa affascinante ma malaccorta signora d’altri tempi che partecipava alle lezioni dell’autore sulla realtà celeste. Alla fine della lezione lei avrebbe esclamato con schiettezza : “oh, non mi piace quello che dici! Tu hai portato via le mie stelle.” come potevano “le stelle” di quella cara signora e di tutte le care e affascinanti signore dell’universo essere portate via se non per decreto divino della sublime forza creativa che in origine ne aveva ordinato la posizione glorioso e nello stesso tempo seducente.

Una tale insignificante lamentela è simile all’affermazione inaspettata di una donna che dopo aver a lungo pregato di essere madre, di fronte alla consegna del neonato per il quale ha pregato, gridasse all’ostetrica: “oh, non mi piaci! Mi hai portato via la mia cicogna. Hai distrutto il valore delle bambole della mia infanzia.” qualcuno si aspetterebbe che quella madre rinunciasse e condannasse il medio attraverso il quale la realtà ha portato alla luce ciò per cui ella aveva pregato? Ci si potrebbe aspettare che ella denunciasse l’immagine vivente che racchiude la realtà a causa di tutte le illusioni che possono essere state accumulate all’interno di una consapevolezza umana?

Il tangible ed il reale sono ricercati fin dalla più precoce infanzia. Ogni attività è rivolta all’acquisizione della conoscenza che rivela nuovi fatti relativi al mondo che dimoriamo. E chi l’avrebbe altrimenti? Sono forse stati disprezzati la luce benefica ed il calore del Sole attraverso l'acquisizione della conoscenza della maniera in cui quella luce e quel calore vengono generati e dispensati?

È forse meno dorata la luce dell’aurora che si diffonde dal nostro cielo più vicino sotto il quale noi abitiamo poiché le recenti osservazioni della stratosfera hanno rivelato che il sole è rosso invece che di una brillante luminosità, quando viene osservato rispetto all’oscurità della stratosfera? Sono i sogni considerati meno sogni a causa della conoscenza delle cause e del possibile
presagio legato ad essi? Sarebbe ridotto il pensiero se stessimo per diventare consapevoli del preciso ordine e del movimento di una singola vibrazione di pensiero all'interno del cervello umano? Sarebbe possibile considerare il sangue meno sangue se e quando acquistassimo la precisa conoscenza della sua composizione e fossimo quindi capaci di riprodurlo in laboratorio?

No, cara signora, non ti è stato portato via nulla. Le tue “stelle” continueranno a brillare nelle sei grandezze della loro classificazione originale secondo la loro brillantezza, grazie all'intervento dell’antico gentiluomo chiamato Ipparco. Esse continueranno ad essere osservate sino al ventunesimo grado di grandezza dai moderni gentlemen forniti di lenti che noi conosciamo come astronomi. L’unica cosa che subirà un cambiamento sarà la comprensione adulta del valore della “stella” e l’unica cosa ad essere portata via sarà l'illusione senza scopo di ieri. Nonostante la vostra reinterpretazione di tutti questi punti di luce celeste diventi più articolata non vi sarà mai sottratto il piacere dell’illusoria e continuativa apparenza delle piccole “stelle” che sembrano ammiccare verso di voi e tenere furtivi rendezvouz nell’immobilità della notte.

Queste cosiddette “stelle” di sopra tali rimarranno rispetto ogni tipo di osservazione ma la loro vera natura verrà svelata e il loro precedente valore di “stella” esisterà in un modo simile a quello in cui animali e oggetti esistevano senza le proporzioni del corpo nella mente non ancora sviluppata di un bambino. Le menti dei bambini non sono abbastanza mature per acquisire il concetto tridimensionale di massa oppure le proprietà del corpo non sono ancora adatte a percepire la concretezza di animali e oggetti. Perciò, l’animale o l’oggetto vengono disegnati senza la pienezza del corpo e ogni sforzo atto a riprodurre il soggetto di tre dimensioni, la lunghezza, l’ampiezza, e lo spessore non permettono nulla più che linee semplici che lo mostrano su un piano a due dimensioni.

Senza il concetto di densità del corpo dell’animale e dell’oggetto il bambino non può esprimere ciò che non possiede. Quando il bambino cresce, sviluppa l’idea di tridimensionalità; realizza che animali e oggetti hanno una forma e una concretezza, quindi diventano capaci di riprodurre gli stessi per ciò che essi sono piuttosto che per ciò che sembravano essere inizialmente per una mente ancora non sviluppata di un bambino.

Per i membri della nostra moderna e illuminata società potrebbe sembrare strano che esistano intere tribù in remote e selvagge aree della Terra incapaci di rappresentare oggetti e animali in tre dimensioni. Anche loro, sono obbligati a disegnare i soggetti senza la densità di un corpo così, potrebbe uno considerare se il bambino ha perso o acquisito attraverso la misura di una crescita mentale che gli ha concesso di percepire la realtà di cose e condizioni per come esse esistono per un mondo in tre dimensioni? Potremmo aspettarci che i  devoti genitori o gli insegnanti coscienziosi condannino lo sviluppo mentale del bambino? Potrebbero diventare meno reali i particolari animali o oggetti a causa dall’avanzata intelligenza dell’infante?

Le risposte sono più che ovvie. Nulla viene sottratto alla mente del bambino e alla misura del divertimento derivato dal disegnare animali e oggetti e neppure nulla verrà tolto né all’animale né all’oggetto né al disegno. Al contrario, sarebbe considerevole il persistere del valore aggiunto per il bambino, l’animale l’oggetto ed il disegno. Pertanto, la mente del bambino acquisisce il valore realistico delle cose. In una maniera simile svilupperà poi un generale avanzamento attraverso il discernimento del valore fattuale delle luci celesti. Nel più intenso sforzo astro-matematico continuerà ad essere telescopicamente osservabile la cosiddetta “stella” dalla brillantezza di ventunesimo grado. La luce della stella e la sua intensità continueranno ad essere osservate nel loro variare di volta in volta e di luogo in luogo e ciò sarà applicabile a livello terrestre tanto quanto a livello celeste.

Tali condizioni saranno valide per quanto riguarda l’uso delle lenti e le numerosi altre illusioni delle quali le lenti sono responsabili non avranno fine finché il loro impiego è applicato nell’osservazione.

Tuttavia il cervello comprenderà la realtà dietro alle illusioni ottiche. Lo studio celeste progredirà attraverso l’osservazione della luce del cielo terrestre grazie a nuovi punti di osservazione recentemente acquisiti nella terra celeste. L’analisi continuerà a mantenere le caratteristiche apparenti del presente studio astronomico del celeste e tali apparenti condizioni perdureranno nonostante il fatto che fotografie scattate da razzi abbiano provato che tali caratteristiche siano tanto apparenti nella luce del cielo terrestre.

In nessun modo verranno alterati i sentieri celesti osservabili attualmente ma le loro multiple manifestazioni verranno comprese per ciò che veramente sono piuttosto che per ciò che sembrano essere ed il ritratto mentale acquisito dalla realtà dell’Universo trascenderà la prospettiva meccanica evoluta dalle illusioni apparenti che precedentemente hanno oscurato la realtà.

L’affascinante disposizione cosmica continuerà, dal punto di vista dell’osservazione, a contenere i “giganti” e i “nani” dell’elaborato catalogo astronomico delle “stelle”. Le numerose “galassie” persisteranno nel percorso telescopicamente osservabile dell’intero cosmo, mentre le osservazioni avverranno o dal livello terrestre o da quello celeste. Tuttavia il loro significato sarà conosciuto e tale definizione esprimerà qualcosa in un reame di realtà cosmica dove tutte le illusioni degli anni passati accettate come fatti reali saranno note come inganni. 

Quindi, gli architetti del destino miglior equipaggiati leggeranno in modo più accurato le impronte della luce del cielo del Capomastro della costruzione dell’Universo. I presenti cosiddetti “paradisi superiori” continueranno a mantenere il loro corrente ruolo di guida espresso dall’astrologia poiché la conoscenza del movimento della luce del cielo celeste non potrà cambiare il movimento stesso. Inoltre, le influenze edificanti permarranno per gli uomini e le donne che credono nel valore delle “posizioni”  delle loro guide luminose.

L’elevazione spirituale e la guida morale saranno le stesse nonostante il presunto ascendente attuale di una particolare area luminosa del cielo è stato stabilito definitivamente come nulla più che un movimento ondulatorio di gas luminosi al di sopra di una massa di inosservabile terra celeste. È la misura della fede e la profondità del credo nello stato delle cose piuttosto che la proprietà dello stato di fatto che sviluppano l’ispirazione e le prospettive rosee che noi necessitiamo nel viaggio attraverso la “valle delle lacrime”. Inoltre, in ultima istanza, come viene acquisita l’elevazione e la guida fa poca o nessuna differenza. Dunque, l’arte dell’astrologia continuerà a conservare i suoi simboli “stelle”. I loro movimenti reali o immaginari non devono essere messi da parte e qualunque sia l’estensione dell’illuminazione umana, la conoscenza non sottrarrà le influenze favorevoli avvenute o  a venire dalle azioni individuali considerate di volta in volta le più opportune.

In un altro regno di relazioni umane terrestri, il concetto di un Paradiso teologico può perdurare per la moltitudine religiosa. I più scettici non potranno mettere alla prova con successo la premessa teologica per cui l’infinito sconosciuto contiene la dimora degli spiriti dipartiti. Inoltre, stando così le cose, ci si deve aspettare di sconfiggere ogni applicazione di scoperte matematiche astratte alla determinazione o alla negazione dell’esistenza del Paradiso. Quando si realizza completamente che le vaste risorse astronomiche, la cui portata operativa per mettere alla prova l’universo è illimitata, quando questa fallisce nel detectare e stabilire i valori realistici dell’Universo, apparirà evidente che immaginare una dimora dello spirito più sfuggente e inafferrabile va oltre l’abilità dell’astronomia. Non fa nessuna differenza se la dimora dello spirito si trovasse all’interno od oltre l’Universo fisico.
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Arrivati fino a: pagina 194-195
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Traduzione Automatica di Google, da: pagina 195

Inoltre, se un tale rifugio utopico esistesse all'interno dell'universo realistico, e se fosse visto e misurato di notte da tutti i potenti strumenti dell'astronomia, come si poteva stabilire la sua identità? Gli spiriti lo avrebbero detto agli astronomi, o Dio avrebbe detto loro? Si potrebbe pensare che l'ostentata meccanica astronomica, che si dimostra impotente a rilevare la massa terrestre celeste o a differenziare tra i moti apparenti e concreti del cielo, penetri e determini un'eterna dimora celestiale per gli spiriti umani abbandonati? E come potrebbe essere conosciuto come tale anche se potrebbe, in qualche inconcepibile modo magico, essere abbracciato dagli strumenti di rivelazione dell'uomo mortale?

Inoltre, quale dei grandi strumenti dell'uomo si poteva prevedere che gli spiriti rilevati in un oscuro dominio spirituale fossero in realtà spiriti celesti? Quale potrebbe essere la precisa formula astro-matematica che fornisce lo standard di misurazione per gli spiriti celesti e gli spiriti non-celesti? Il Cielo, il Paradiso teologico, che non è il cosiddetto "Cielo sopra", potrebbe essere ovunque all'interno dell'universo fisico costruito, per quanto riguarda ogni scienza astratta.Quale scienza astratta, o quale scienza positiva, è in grado di contraddire la congettura che su qualche area terrestre dell'Universo, e un'area che non è abbracciata dal Cielo dogmatico, ora abita esseri umani dotati di ali? Quando consideriamo le supposizioni assurde dell'astronomia che oscurano e negano la realtà e la vita dell'Universo, quale stranezza potrebbe eventualmente attribuire all'assunzione che uomini e donne viventi di altre aree dell'Universo siano dotate di ali? Non c'è nulla di strano in questo, quando consideriamo che qualsiasi numero di animali inferiori dei cosiddetti tempi preistorici sono ritratti con le ali, anche se non sono mai stati visti dagli uomini. Chi stabilirà che il desiderio secolare dell'uomo terrestre di volare sia derivato nella sua interezza dall'esempio e dall'influenza sempre presenti degli uccelli in volo? Non sarebbe stato possibile conservare nell'uomo la conoscenza istintiva di aver volato in un periodo precedente del suo sviluppo?

Inoltre, l'uomo terrestre attualmente sviluppato, prima della sua residenza terrestre, poteva avere ali adattate per una precedente residenza da qualche parte sul celeste? Sicuramente è altrettanto facile ordinare uomini con le ali per congetture con la coda, anche se le code potrebbero essere considerate più appropriate per alcuni.

Inoltre, quale eloquenza mortale del ragionamento può negare in modo convincente l'esistenza di una zona celeste abitata da spiriti informi e non limitati a ciò che non può essere visto? Poiché tale spirito non può essere visto, la mente umana non potrebbe discernere la loro presenza, anche se gli uomini terrestri dovessero sconfinare in una tale area celeste di dominio spirituale e muoversi tra gli spiriti senza forma.

Possiamo noi, di sostanza fisica e forma, vedere l'immagine radio della sostanza durante il periodo in cui viene trasformata in energia in movimento? Possiamo rilevarlo prima che sia ricevuto e riprodotto come immagine della sostanza dall'apparato ricevente che abbiamo costruito appositamente per la ricezione dell'energia e la sua trasformazione in un'immagine della sostanza originale?

E, sebbene le nostre apparecchiature di ricezione e trasformazione siano le più magnifiche, possiamo rilevare, ricevere e trasformare l'energia a meno che non ci sia un'adeguata ricezione o sintonizzazione? Possiamo decifrare le vibrazioni telefoniche in transito e prima che raggiungano il ricevitore regolato per la loro ricezione? Possiamo intercettare le vibrazioni magnetiche funzionali del cervello prima che siano registrate come onde sulla carta di registrazione di nostra creazione? E anche dopo la loro registrazione, possiamo decifrare i loro messaggi vibratori in termini fisici?

Queste forze al lavoro sono all'interno del regno realistico indiscusso dell'espressione fisica umana. Rappresentano elementi di e per l'uomo e di cui l'uomo ha esperienza quotidiana. Eppure l'uomo, poiché crea il potere dietro a tali forze al lavoro (con la possibile eccezione della funzione del cervello), manca completamente la padronanza di quelle forze direttamente a portata di mano e sotto la costante supervisione dell'uomo. Quindi, qual è la possibilità della determinazione scientifica delle vibrazioni spirituali che sono prive di conformità con qualsiasi registratore artificiale? E la possibilità diventa più remota se concediamo che le distanze astronomiche coinvolte siano reali.

Questo trattamento dello spirito può sembrare in conflitto con la precedente menzione dell'osservazione da parte di una persona vivente di uno spirito luminescente in movimento che procede nell'oscurità lontano da un corpo umano dove tutte le funzioni vitali erano appena cessate. Tuttavia, non ci può essere conflitto. Lo spirito visto come uno spirito individuale deve perdere la sua individualità mentre si fonde con tutti gli spiriti nel mondo spirituale sconosciuto. Quindi può sconfiggere la capacità mortale di vederlo di nuovo come lo spirito individuale che ha preso il volo dal corpo che aveva sostenuto per uno o cento anni. Come la singola cellula che è persa per vista dalla conseguente moltiplicazione delle cellule che costruiscono il corpo umano, lo spirito individuale deve essere perso per vederlo nella sua fusione con gli innumerevoli spiriti che formano il mondo eterno degli spiriti. Dopotutto, fu lo spirito invisibile che attivò la cellula originale per costruire il corpo. Senza di esso, non ci sarebbe stato nessun corpo. E lo spirito, che attivò la cellula originale per costruire il corpo, rimase la forza di attivazione di quel particolare corpo finché lo spirito non fu pronto a partire.

Questa condizione è vita. Dovrebbe manifestarsi a tutti anche se non ci fosse una singola espressione religiosa che tentasse di descrivere lo spirito eterno dell'uomo.

Tuttavia, nonostante la fusione dello spirito individuale con gli altri spiriti dopo che ha svolto il suo compito nel corpo individuale, a volte può riaffermare l'individualità e prendere il volo dal dominio degli spiriti collettivi abbandonati. Questa è una congettura molto piacevole, e non c'è autorità per negare questa possibilità. In tal caso, lo spirito individuale può essere nuovamente visto da esseri umani selezionati a cui lo spirito manifesta la sua presenza.


Il seguente semplice esempio può descrivere in modo più adeguato. Come individui viventi, con il corpo e lo spirito, siamo autorizzati a vedere l'attività dei neuroni del sistema nervoso del corpo; è visto attraverso la contrazione esperta di un singolo nervo.

Ma ci viene negato di vedere l'accumulo di neuroni del corpo che comprendono il sistema nervoso del corpo. Quindi il single singolo, o individuo, spirito corporeo al momento della partenza dal corpo può qui essere considerato analogo alla contrazione osservabile del singolo nervo. Il completamento della fuga del corpo da parte dello spirito individuale, facendo la sua fusione con tutto il mondo degli spiriti, gli permetterebbe uno stato corrispondente nell'accumulazione invisibile dei neuroni nel sistema nervoso del corpo vivente. Diventerebbe così invulnerabile alla vista di qualsiasi persona vivente.

Tuttavia, anche se era obbligato a rimanere unito ad altri spiriti del mondo spirituale, poteva esprimere l'individualità dello spirito invisibile manifestando la sua presenza spirituale allo spirito di una particolare persona vivente. Così le manifestazioni spirituali, non viste, si sviluppano per il subconscio della persona, che a sua volta allerta la coscienza alla presenza di quello spirito. E la presenza spirituale, anche se non vista, sarebbe molto reale. L'intero sistema nervoso della persona vivente lo sentirebbe e l'effetto della sintonizzazione dello spirito della persona vivente con la presenza dello spirito defunto penetrerebbe nello strato esterno della pelle della persona.

Ci sono molti che hanno conosciuto tale sintonizzazione spirituale e hanno sperimentato la sua reazione sulla carne e sulla pelle.

Quindi non dovrebbe essere troppo difficile discernere che il più grande avanzamento fisico possibile nelle aree terrestri dei cosiddetti "Cieli sopra" non può mai comportare sconfinamenti nel territorio del Cielo, ovunque esso sia. Sebbene i cosiddetti "Cieli sopra" siano ovunque. Il paradiso deve sempre essere un dominio limitato in cui agli esseri viventi viene negato l'ingresso. Altrimenti, il Cielo cesserà di essere il Paradiso.

Ed è senza dubbio l'unica area in cui non è necessario che la luminosa luce del cielo esprima "stelle che splendono sopra". Lo splendore del Paradiso dovrebbe essere troppo magnifico per essere rilevato dalle lenti e dai loro obiettivi, oppure non potrebbe essere il Paradiso. Dovrebbe trascendere il concetto mortale. E lo fa.

Cinquanta anni lunghi e tumultuosi anni fa, in quell'infanzia senza peso di folclore e favole che reggevano l'incantesimo di "Twinkle, scintillio, piccola stella, come mi chiedo cosa tu sia", un bambino sensibile chiese alla sua bella First Lady of Life, "Madre, come è lontano il cielo? " E la bella First Lady, a cui questo libro è opportunamente dedicato, ha risposto: "Tesoro, il cielo è a milioni di chilometri di distanza".

La memoria della sua risposta amorosa provoca la domanda: qualcuno può credere che la misura dell'incantesimo tenuto in una vista infantile di un cielo sconosciuto a un milione di miglia di distanza possa essere paragonata al fascino esercitato nella conoscenza adulta della propensione del cielo a dieci miglia?

L'incantesimo della distanza, che ha servito l'infanzia, può essere paragonato alla comprensione adulta dello scopo ordinato celeste del cielo di fornire protezione immancabile per tutta la vita e la vegetazione sulla terra sottostante a quel cielo in tutto l'Universo? Quale possibile perdita avrebbe potuto sostenere il bambino con la consapevolezza che la distanza di milioni di miglia non era vera e che l'apparizione di una grande distanza dal cielo era un'illusione?

Nulla poteva essere portato via, perché non esisteva nulla di reale. E, in questo caso particolare, si guadagna considerevole attraverso la comprensione della propensione del cielo e del suo meraviglioso scopo e funzione salvavita.

Per lo stesso motivo, quale perdita potrebbe essere sostenuta dal comprendere che la miriade di luci celesti hanno lo stesso contenuto gassoso del cielo terrestre, e che esprimono lo stesso grado di brillantezza, e che eseguono gli stessi movimenti del luminoso cielo terrestre superficie esterna? E chi potrebbe essere ferito dalla conoscenza che la luce proveniente dal cielo terrestre deve esprimere agli osservatori celesti gli stessi "Cieli sopra" che le luci celesti presentano agli osservatori che abitano su questa area terrestre? Sebbene ogni persona vivente possedesse la completa comprensione della realtà celeste, queste aree celesti luminose non continuerebbero a trasmettere gli attuali messaggi "stellari" illusori?

Non dobbiamo perdere di vista il fatto che "su" è sempre relativo. "Up" è ovunque. Quindi gli attuali residenti della volontà terrestre dimoreranno negli anni futuri sulla terra sottostante a ciò che ora è considerato una "stella". Quindi, guardando "su" o fuori, dalla zona terrestre celeste, osserveranno le aree del cielo terrestre come "stelle" e "pianeti".

E i futuri residenti delle aree celesti non parlerebbero delle aree di cielo luminoso terrestre collettivo come "i Cieli sopra?" Le apparenze e la descrizione di tali apparizioni continueranno ad essere le stesse nonostante il fatto che la conoscenza dell'illusione sia positiva. Si saprà che ogni punto della luce celeste terrestre è solo apparentemente globulare, e quindi solo apparentemente isolato. Quindi le parole dell'illusione dureranno sebbene si abbia conoscenza che si applicano solo all'illusorio. Avranno prolungato la vita nel modo in cui la "favola della cicogna" è offerta da adulti che sanno che la consegna dei bambini della cicogna è pura finzione.

L'intelligenza degli adulti non apprezza la finzione più inverosimile e le produzioni cinematografiche più impossibili, ma temporaneamente intriganti, anche se si ha una consapevolezza completa che le condizioni descritte da libri o cinema si estendono oltre i confini della realtà? Quindi la massima conoscenza dei valori celesti fa sì che le "stelle", come sono ora viste, appaiano meno di ciò che ora sembrano essere? Non avrebbero un valore maggiore come illusioni "stellari" note piuttosto che illusioni sconosciute dei secoli?

La "Luna" non sarebbe meno "Luna" se fosse universalmente noto che l'area di luminosità, maggiore della luminosità di altre aree celesti, non è che un riflesso del Sole a vari angoli in periodi diversi. E non toglie nulla alla "Luna" e al suo scopo quando è noto che il riflesso non è proiettato su un corpo di "Luna" isolato molto più vicino alla Terra rispetto ad altre aree celesti, ma che il riflesso è in effetti proiettato su un area del cielo celeste connesso luminoso. La "Luna" non continuerà a brillare? E non continuerebbe a ispirare tutta la descrizione poetica di un tempo? La "luna della vendemmia" di domani non sarebbe la sfilata d'altri tempi in uno splendore regale lungo il corso completo delle notti autunnali? E non porterebbe a piacevole soddisfazione i raccolti abbondanti e altre gioie della "raccolta della luna" e delle notti del raccolto? La simbolica "falce di luna" non persisterà e meriterà tutta la descrizione logorata dagli intrighi orientali? E quanto cupa sarebbe stata l'anima di chi non poteva essere trasportato sulla "luna crescente" a sabbie e tende lontane del deserto dove le passioni dell'harem vicino indorano la "falce di luna" orientale con il tono del rosso fuoco.

Non sarebbe tutto ciò che si applica, qualunque sia la "Luna" in un mondo di realtà? E, in quel mondo di realtà, la "Luna" non è assolutamente un corpo isolato.

L'autore, che cinquant'anni fa ha interrogato sua madre, ha recentemente indirizzato la stessa domanda a un giovane che stava osservando intensamente il dramma notturno della luce celestiale del cielo. Ha chiesto: "Figlio, a che distanza pensi che sia il cielo?" E il giovane ha risposto: "Il cielo è miliardi e miliardi di miglia di distanza".

"Miliardi e miliardi di miglia di distanza." Poiché non ci sono milioni di miliardi di cui parla il giovane, non esiste un "corpo lunare" isolato di cui parlano i bambini più grandi. Né esiste nell'universo creato nell'universo intero i corpi di "stelle" o "pianeti" isolati di cui parlano gli astronomi. Non sono meno le condizioni di un mondo di illusione che l'apparente distanza del cielo verso la gioventù indiscreta a cui il cielo appariva oltre la stima della distanza.

Quindi, ancora una volta viene presentata la domanda: quale perdita potrebbe aver sofferto quella giovinezza quando ha appreso che non ci sono miliardi di cose e che il cielo apparentemente distante è a sole dieci miglia dalla superficie della Terra? Allo stesso modo, quale perdita potrebbe essere conosciuta da tutti i bambini della Terra attraverso l'estensione della conoscenza che le "stelle" stanno apparentemente inglobando aree globulari e isolate di una superficie continua e ininterrotta del cielo esterno?

E non svilupperebbe una misura di elevazione spirituale dalla conoscenza che tale cielo copre in modo protettivo ogni piede della terra celeste nello stesso modo in cui protegge tutta la terra e la vita terrestri? E cosa sarebbe sostenuto anche dall'apprendere che la luce del cielo universale, di varia brillantezza, sembra solo "scintillare" o battere le palpebre per le ragioni sostanziali descritte nei capitoli precedenti?

Nonostante l'acquisizione di tale conoscenza correttiva, i bambini di oggi cresciuti negli orizzonti in espansione di domani continueranno a guardare fuori dalle posizioni terrestri per vedere il risplendente cosiddetto "Cielo sopra". E anche loro menzioneranno le loro "stelle scintillanti" preferite. E il loro punto di vista e la descrizione di quel punto di vista rimarranno, anche se si otterrà la conoscenza che gli ex residenti terrestri stanno vivendo sulla massa terrestre sottostante l'area celeste del cielo per essere vista dall'osservazione terrestre come una "stella scintillante".

Pertanto, l'addetta alle lezioni della signora che non si discerne può trarre conforto dalla consapevolezza che nessuno e nessuna forza conosciuta può portare via le sue "stelle". Gli astrologi, i loro seguaci e tutti gli zelanti osservatori della "stella" ovunque, possono sapere che le loro "stelle" dureranno finché l'universo e la sua vita continueranno.

Se la Forza Creativa che organizza la luce celeste universale, che consente di vedere i motivi "a stella" per le ragioni per cui sono visti, dovessero causare la discontinuità del cielo e della sua luce, allora non ci sarebbero occhi mortali da vedere che le "stelle" " siamo andati. Perché senza la densità celeste e terrestre protettiva del cielo per produrre la luce che fornisce l'aspetto "stella", cesserà quindi di essere una parvenza di vita sulla Terra o sull'Universo intorno a noi.

Per l'astronomia e il suo elaborato sistema meccanicistico, la "Stella" del Nord, e ogni punto celeste di luce celeste attuale che comprende le "carte stellari" dell'astronomo, rimarranno all'osservazione. E non soffriranno alcun disturbo se non quello di aver aggiunto a loro, attraverso la comprensione umana, il loro naturale sottomondo e la massa di terra negata da molto tempo. E si capirà allora che la massa terrestre sottostante è produttiva di abbondante vegetazione e che sostiene la vita umana e animale.

No, le "stelle" non devono essere portate via dall'immediata conquista da parte dell'uomo delle aree terrestri celesti che le cosiddette "stelle", come aree di luce celestiale, proteggono e nascondono in modo competente. Le religioni e i loro fedeli membri continueranno a conservare i loro simboli luminosi come "la stella di David" o "la stella di Betlemme". Le apparizioni celesti e terrestri attualmente osservate nella luce del cielo dureranno finché il cielo protettivo universale rimarrà un aspetto del grande miracolo di Dio, e servirà come il tetto dell'Universo del Master Builder.

La ricerca e l'esplorazione navale dell'ultimo quarto di secolo ha dimostrato le rivelazioni fatte per la prima volta alla presenza del cardinale di Boston del 1927. Conferma che i cosiddetti "Cieli sopra" devono essere osservati da qualsiasi luogo del Tutto universale. Tuttavia, sebbene mille spedizioni polari penetrino un milione di miglia e più all'interno dei "Cieli sopra", non vi sarà alcuna interruzione del modello celeste attualmente osservabile. Le osservazioni rimarranno per sempre così come sono.

Ma i viaggi nell'universo intorno a noi forniranno una conoscenza tardiva della realtà cosmica. E quella conoscenza ispirerà una maggiore fiducia nel Master Builder responsabile della struttura dell'universo. Allora si saprà che l'unico Maestro Costruttore si occupa sempre di una forza e di una sostanza realistiche che non lasciano spazio ai fantasmi cosmici della deduzione astro-matematica.

Il regno dei "Cieli sopra", sebbene non del Cielo, è vicino, dove è sempre stato. Semplicemente non lo sapevamo. E i corsi terrestri ora chiaramente definiti e più convenienti nelle terre celesti realistiche si estendono direttamente da entrambe le presunte estremità della Terra conosciuta. Sono le strade principali scoperte oltre il punto di teoria del Polo Sud sulla memorabile data del dicembre 1928, e al di là del punto di teoria del Polo Nord nel febbraio del 1947.

Durante il periodo della compilazione di questo libro, il contrammiraglio Richard Evelyn Byrd annunciò pubblicamente la sua intenzione di tornare per l'esplorazione dei milioni di miglia quadrate di terra abbracciati dalla stima del 1928 di un'estensione di terra di cinquemila miglia al di là del Polo Sud. Da quell'annuncio, un'unità aerea navale degli Stati Uniti penetrava in chilometri di estensione della terra stimata. Eppure, solo una breve menzione è stata fatta per quel superamento del 13 gennaio 1956.

Come precedentemente spiegato, dovrebbe essere realizzato che la stima del 1928 dell'estensione della terra costituisce solo una valutazione elementare. Le cinquemila miglia sono la stima della lunghezza massima possibile finché non si stabilisce un nuovo punto di stima nella posizione di cinquemila miglia. Quindi verrà effettuata un'altra stima di cinquemila miglia di lunghezza della terra. E quel processo di stima e penetrazione della durata stimata continuerà per un numero qualsiasi di anni a seconda della velocità di penetrazione in mondi oltre i due Poli. 

Ma quando la spedizione polare navale degli Stati Uniti e di altre nazioni raggiungerà la fine di questa estensione stimata di cinquemila miglia, si troverà la razza di uomini che sono attualmente sconosciuti a questa Terra. Hanno anche mancato di conoscere l'estensione della loro terra nella zona terrestre, e non hanno fatto alcun tentativo di penetrare nella barriera proibita del ghiaccio e della tempesta della zona polare meridionale del terrestre.

La loro relazione con gli abitanti terrestri corrisponde alla relazione dei nostri antenati europei con l'indiano americano. L'indiano americano del quindicesimo secolo era anche senza sapere che l'acqua degli oceani Atlantico e Pacifico era la rotta verso un altro mondo. L'indiano americano ignorava l'esistente "Vecchio Mondo", poiché i nostri antenati europei erano del "Nuovo Mondo" indiano. Inoltre, l'apparente incontro del cielo con l'acqua era reale per il "nuovo mondo" indiano come lo era per l'europeo del quindicesimo secolo. Quindi non ci si poteva aspettare che l'indiano tentasse di penetrare in una terra che andava oltre il suo concetto. E anche lui aveva paura di "cadere oltre il limite" della Terra e di essere perso nello spazio.

Le spedizioni polari internazionali del 1957-58 potrebbero essere penetrate nella misura stimata di cinquemila miglia oltre il Polo Sud. Man mano che il progresso proseguirà oltre questo punto, si troveranno i numerosi gruppi razziali caratteristici della popolazione di questa zona terrestre. Gli uomini bianchi abiteranno in una zona; i neri vivranno in un'altra zona. Gli uomini gialli saluteranno gli esploratori in un'area terrestre più in là. Uomini di colore marrone e color rame saranno trovati per inibire altre aree. Tutti i cambiamenti noti nelle condizioni climatiche comuni alle aree terrestri saranno prevalenti in tutte le aree territoriali che contengono i vari gruppi razziali di mondi oltre i poli.

E ogni area della terra al di là è una spaziosa autostrada del cosiddetto "Cielo sopra". Perché, come l'Universo del volano illustrativo trasmesso, l'angolo più basso in corso oltre il Polo del polo terrestre porta la relazione di essere "in alto" dal livello terrestre. Lo studio di quella figura 1 mostrerà che qualsiasi area del volano oltre i punti dei Poli terrestri designati deve, dall'osservazione dovunque tra i due poli, apparire "in alto" dall'area abbracciata dai poli. 

Quindi le terre scoperte oltre il Polo Nord e il Polo Sud non sono semplicemente autostrade nel celeste, sono aree terrestri positive del celeste che rende l'Universo intorno a noi.

E rappresentano i corsi di terra che collegano le aree terrestri particolari dei "Cieli sopra" da osservare sulla perpendicolare, o direttamente sopra la testa, da qualsiasi area terrestre del terreno. Le aree celesti posizionate nell'Universo intero con un angolo di soli 5 gradi oltre il livello terrestre sono tanto una parte dei "Cieli sopra" quanto le aree celesti luminose osservate con un angolo di 90 gradi. Sono tutte aree collegate dell'Universo continuo intero.

L'effettivo contorno dell'Universo e la relazione fisica del terrestre con il celeste presentano una verità più strana della più strana finzione che le menti degli uomini abbiano mai sviluppato. Ma la verità dovrebbe essere più strana della finzione.
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