2000 Miglia Oltre il Polo Nord

INIZIO REVISIONE, IN DATA: 25/11/16.
FINE REVISIONE, IN DATA: .../.../16.
(1 Rev. by, "TheRaffa70B")
--------------------------------
IN ATTESA, DI 2a REVISIONE
(WORK, IN PROGRESS)

---
Capitolo Nove

2000 MIGLIA SUL TERRITORIO..
OLTRE IL POLO NORD...
-
Territorio dell'oscurità eterna,
Terribile e sconosciuto,
A lungo nascosto dalla teoria e congettura,
Il tuo mistero ora s’è involato.
 ------

“Mi piacerebbe vedere quella terra oltre il Polo. Quell’area oltre il Polo è il centro del grande sconosciuto.” – Contrammiraglio Richard E. Byrd, Febbraio, 1947

-


La forza esplorativa polare dell’U.S. Navy  si accingeva a intraprendere una delle avventure più memorabili nella storia del mondo. Sotto il comando del contrammiraglio Richard Evelyn Byrd, l’U.S.N., stava addentrandosi nel territorio che si estendeva oltre l’ipotetica  fine della Terra del Polo Nord. E fu per culminare sensazionalmente più di quattrocento anni di vaghe congetture riguardo l’estensione nordica della Terra. Come si avvicinò l’ora per il viaggio aereo  sulla terra che andava oltre, l’ammiraglio Byrd trasmise dalla base artica un

149

annuncio radio sul suo proposito, ma l’annuncio fu così sorprendente che la sua importanza fu persa da milioni che lo lessero avidamente nei titoli di stampa in tutto il mondo. Quell’annuncio del Febbraio 1947, veicolò senza mezzi termini l’adempimento immediato dell’amata speranza dell’uomo di entrare nell’area dell’universo su di noi. Esso prometteva l’appagamento della fame di conoscenza dell’uomo in una strada fra i luminosi palazzi celesti. E prometteva quella conoscenza in una sola volta, non in centinaia o migliaia di anni nel futuro.

Come ogni grande verità, la semplice verità  di quell’annuncio del 1947 non fu afferrata. La mancanza di ambiguità dell’annuncio, nel descrivere il percorso celeste, lo rese come il messaggio descrittivo di vent’anni prima, una verità più strana della finzione. E in un mondo di finzione teorica, come ci si può aspettare che si dia credito a quella verità costretta a debuttare in abiti estranei rispetto a quelli che avevano reso accettabile la finzione della teoria?

Le parole del messaggio furono epocali: “Mi piacerebbe vedere quella terra oltre il Polo”. Non c’era niente di complesso in quella espressiva dichiarazione difatti, nonostante la sua semplicità, la dichiarazione dovette essere fraintesa dai molti che, a differenza dell’ammiraglio di Boston, temevano lo sconosciuto. Il semplice annuncio fornì un tale impatto sull’equivoco popolare che fu distorto in una sola volta e dovette adattarsi nella finzione stabilita: non poteva esserci terra oltre il Polo, l’ammiraglio non poteva andare dove aveva detto chiaramente che stava andando.

Fate attenzione al resto dell’annuncio: “Quell’area oltre il Polo è il centro del grande sconosciuto.” Come poteva l’ammiraglio far riferimento ad ogni determinazione matematica  e poi conoscere l’area del supposto “globo” della Terra come prescritto dalla teoria del 1543? Si deve riconoscere che la terra alla quale l’ammiraglio Byrd si riferiva, doveva essere oltre e all’infuori dei limiti dell’estensione teorica della Terra. Se fosse stata considerata parte della Terra matematizzata non si sarebbe riferito ad essa come a “il centro del grande sconosciuto”. Ciò che è parte del riconosciuto “globo” della Terra sarebbe conosciuto, non sconosciuto.

150

Per confermare l’importanza dell’annuncio dell’ammiraglio Byrd, si deve solo esaminare il globo, che è simbolico del concetto di Terra imposto nel 1543. Cercare di trovare ogni area di terra, acqua o ghiaccio che invade il Polo Nord e che non si conosce. Si vedrà che le aree terrestri che si estendono verso il Polo da Est, da Ovest e dal Sud sono ora molto ben conosciuti e sono stati stabilite definitivamente come aree terrestri per molti anni. Spitzbergen o la Siberia sono sconosciute?  L’Alaska o l’arcipelago canadese sono sconosciuti? E ogni tale area di terra si estende a nord oltre il Polo Nord? Certamente no.

Sarà osservato, comunque, che non c’è area di terra denotata come estensione a nord dal punto del Polo Nord, o che si estenda dal punto del Polo Nord all’infuori dal Nord. Nonostante la sua oramai collaudata realtà ogni terra come potrebbe venire mostrata, sotto i limiti della teoria che ne proibiscono l’esistenza?
Quindi il territorio menzionato dall’ammiraglio Byrd deve trovarsi a nord del Polo Nord. Perciò, è dentro al concetto dello spazio assoluto che è stato supposto esistere oltre i dati punti nord e sud che sostengono la teoria del globo della Terra del 1543.

Se i moderni temono di cedere alla finzione del globo della Terra, la visualizzazione della location del territorio deve ottenersi attraverso il semplice processo di aggiungere un altro globo terrestre all’estremità nordica, o esattamente al punto del Polo Nord, dell’attuale concetto di “globo” della Terra. Dare a quel globo aggiunto lo stesso diametro della Terra, o lunghezza, o dargli un paio o un centinaio di volte la larghezza terrestre. Se è disponibile la maggiore lunghezza, ciò risparmierà la noiosa operazione di aggiungere il peso di più “globi” di ottomila miglia in estensione. Il globo aggiunto si estenderà ovviamente nello spazio. Dove altro si potrebbe estendere? L’intero Universo creato si estende nello spazio dove l’Universo è stato ordinato. Poiché è necessario avere

151

un relativo spazio per costruire una casa, è necessario avere dello spazio assoluto per costruire l’Universo.
Tale è quella posizione di territorio. Non è nel cosiddetto “altro lato” della Terra. Conosciamo entrambi i lati. 
E’ oltre il punto nord dov’è stato presunto finisca la Terra. E’ senza fine nella sua estensione verso e dentro le aree celesti sotto i punti luminosi osservati “sopra”, o fuori, dall’area della Terra conosciuta della teoria.

A revisione della magnifica realizzazione navale del Febbraio 1947, fu percepito che l’ammiraglio Byrd non si accontentasse di annunciare il suo desiderio di “vedere quella terra oltre il Polo”; ma infatti lui andò oltre, dove aveva acquisito conoscenza osservazionale degli aspetti fisici di quella terra a cui si era riferito come “il centro del grande sconosciuto”. A differenza del volo di fantasia abbandonato dal cardinale di Boston ed il primo pellegrino del 1927, l’ammiraglio e l’equipaggio del suo aeroplano realizzarono un volo fisico della durata di sette ore in una direzione a nord oltre il Polo Nord. Ogni miglio ed ogni minuto di quel viaggio oltre, fu sopra ghiaccio, acqua, o terra che nessun esploratore aveva mai visto. (Si sa che Raoul Amundsen, Umberto Nobile ed altri primi esploratori hanno testimoniato delle condizioni al punto esatto del Polo Nord, ma non videro, né viaggiarono oltre la terra, e le montagne e l’acqua fresca dei laghi che si estendevano oltre il Polo e oltre le Terra della teoria).

L’aereo dell’ammiraglio perseguì un corso nell’orizzonte dal punto del Polo Nord ad un punto a 1700 miglia oltre la Terra. Poi il tragitto fu ripercorso fino alla base artica. In nessun momento si è fatto "sparare in alto" o fuori dal livello della Terra. Come si progrediva  oltre il punto del Polo, furono osservati direttamente sotto il percorso dell’aereo,  territori senza ghiaccio, e laghi, e montagne dove il fogliame abbondava. Inoltre un breve account di giornale del volo ha riportato che un membro dell’equipaggio dell’ammiraglio aveva osservato un mostruoso animale color verde che si muoveva attraverso il sottobosco della terra oltre il Polo.
In vista dell’equivoco popolare che sia necessario

152

“andare attraverso lo spazio” allo scopo di progredire oltre la Terra, sembra opportuno evidenziare che c’era terra o acqua direttamente sotto l’aereo dell’ammiraglio nel suo volo al di là la Terra. La terra e l’acqua erano della stessa consistenza della terra e acqua comprese in questa area terrestre. Non c’era niente di misterioso riguardo al terreno. La densità atmosferica forniva contenuto di ossigeno comune alle aree delle zone temperate della Terra conosciuta. Sopra l’aeroplano si allungava il cielo continuo; sotto di esso riposava la terra. Cosa si sarebbe potuto chiedere di più di quello che per molti secoli era stato ipotizzato essere “spazio vuoto”?

La grandezza di quel volo memorabile oltre la Terra, ma sempre sopra terra e acqua realistiche, non è mai stato presentato per il consumo pubblico.  I rappresentanti della stampa ne hanno negata la conoscenza ad eccezione del breve periodo del volo attivo, quando i dispacci della radio teneva informati. E nella misura in cui si era estesa la conoscenza personale, l’ammiraglio non riuscì a rendere conto in un libro del suo volo e della scoperta più importante, contrariamente al passato. Il suo volo è molto più significativo dei viaggi combinati di uomini che la storia registra dell’uomo e delle sue brillanti conquiste.

Bisogna chiedersi perché un tale viaggio storico al di là della Terra non sia mai stato adeguatamente descritto? Chi, includendo il famoso ammiraglio, è stato in grado di descrivere l’importanza del volo? La scienza, come organizzazione, è ancora conosciuta per tentare di descrivere ciò che non si comprende? Potrebbero gli ufficiali  governativi rendere plausibile l’attuale esistenza e il significato dell’estensione del territorio sconosciuto oltre il punto del Polo Nord? Avrebbe significato anche ora fosse espresso, oltre che per il presente account?

Un incidente veicola qualcosa sull’importanza del volo. Immediatamente dopo che si fu sentito del volo a Washington, l’ufficio della United States Naval Intelligence condusse una saggia investigazione sull’autore di un lavoro che aveva descritto una tale terra sconosciuta e la ragione della sua esistenza vent’anni prima che fosse scoperta. Non c’è bisogno di dire, che l’autore non aveva bisogno di una tale attenzione investigativa per attestare l’autenticità delle sue scoperte del 1927. Non aveva bisogno

153

di vivere per sapere del volo memorabile e che confermava la scoperta della terra; avrebbe ancora lasciato questa vita sapendo che la terra della sua prematura scoperta nei fatti esisteva.

Quella scoperta della terra del 1947 oltre il punto del Polo Nord e l’interesse espresso da una agenzia di governo responsabile, dovrebbe portare ancor più in evidenza l’assurdità della realizzazione delle “astronavi” per i viaggi moderni nelle aree celesti dell’Universo.

L’idea delle “astronavi” e la loro auspicata realizzazione è basata interamente su una teoria arcaica ora dimostrata essere fallace all’estremo, come il risultato di una recente scoperta dei valori di fatto qui descritti. Un fattore sospeso per la sconfitta della realizzazione dell’”astronave” è la parola della teoria “gravitazione”. La “Gravitazione” è una parola che ha valore solo nella ipotesi della teoria; non ha una qualunque relazione con la realtà cosmica. La forza cosmica è il magnetismo, non la gravitazione. Una parola della teoria che è opposta alla realtà cosmica è stata accreditata come una caratteristica cosmica allo scopo di sostenere una “astronave” molto fattuale. Ma siccome la gravitazione ha valore solo nel quadro dell’ipotesi dei meccanismi celesti, com’è possibile che sia utilizzata come mezzo realizzabile in un mondo reale?

Resoconti pubblicati dell’auspicata realizzazione dell’ “astronave” detengono fantasticamente  che la locomozione dell’”astronave” può derivare dal potere degli elementi inesistenti nella stratosfera. Gli elementi sono stati dichiarati esistenti così per sostenere l’ipotesi della performance “spaziale”. Ma possiamo anche accordare l’esistenza degli elementi di potenza necessari. Diventa ancora incompatibile con la ragione di dar credito all’assunzione delle distanze fantastiche e delle altre caratteristiche astronomiche illusorie, e allo stesso tempo sperare di viaggiare in ogni area celeste “sparati in aria”, o fuori, dalla superficie della Terra.

154

Non v’è dubbio che qualunque cosa riguardi l’abilità degli ingegneri meccanici nel costruire un’”astronave”, successivamente essa dovrebbe essere progettata nella stratosfera. Sarebbe elementare. Ma poi? Se il viaggio dell’”astronave” è abbracciata dalla realtà o non è niente di più che pura finzione, gli sviluppi per il nostro tempo negano la necessità di tentare tali viaggi nelle aree dell’universo su di noi. La terra senza fine si estende oltre la desunta Terra nordica e può essere considerata un territorio celeste in continuo con l’area dell’Universo chiamata Terra.  Il celeste si unisce con il terrestre alle barriere polari che l’uomo ha eretto. Se per molti secoli è stato provato che tali barriere al celeste fabbricate dall’uomo a nord e a sud erano la scoperta più formidabile, la più moderna, mostra che non possiedono maggior valore di isolamento  delle barriere di filo da recinto erette per isolare l’area di un ranch, dal ranch dei vicini di casa attraverso i nostri Stati Uniti occidentali, o quelle del confine fra due nazioni.

Questa presente applicazione alla scoperta della terra oltre il Polo Nord, ravviva la questione che nasce quando la terra che si estende oltre il Polo Nord e il Polo Sud era stata scoperta prima da vari gruppi scientifici ed accademici durante le letture del 1927-30. Le domande più popolari di quel tempo erano “Come sono composti  i link di collegamento dall’al di là del Polo Nord e del Polo Sud?” e “La materia che unisce la nostra Terra alle aree celesti oltre il Polo Nord e il Polo Sud, è flessibile?”. 

Tali domande corrispondono con quelle dell’inchiesta  riguardante la consistenza e la flessibilità dell’acqua dell’Oceano Atlantico e dell’Oceano Pacifico. Gli oceani fanno da collegamento fra l’oriente e l’ occidente di quest’area terrestre; essi uniscono l’orientale “Vecchio Mondo” con l’occidentale “Nuovo Mondo”.
Le domande non erano ispirate solo dalla natura sensazionale della scoperta che esistono terre collegate fra il terrestre ed il celeste. Esse erano spinte soprattutto dall’inflessibilità del concetto sviluppato dal fallace “globo isolato”  della Terra e il suo illusorio “ruotare” nello spazio.

155

Naturalmente, il concetto dell'isolamento della Terra e del movimento isolato attraverso lo spazio preclude la possibilità di nessun’altra cosa che lo spazio oltre la desunta fine a sud e a nord della Terra a “globo”. Il concetto ha da armonizzarsi con la teoria, e la teoria deve prescrivere la fine del territorio ai centri geografici matematizzati, gli immaginari punti del Polo. Tali punti devono di necessità matematica e concettuale designare la “caduta” dei moderni punti nord e sud. Essi equivalgono alla fine orizzontale della Terra a est e a ovest considerati punti di “caduta” prima della scoperta di questo "Nuovo Mondo". Quel precedente concetto creava il timore che le navi navigando verso i punti dell'orizzonte a est e a ovest, sarebbero “cadute oltre i confini della Terra” e si sarebbero perse nello spazio per sempre, mentre il concetto di superamento aveva generato la paura di perdersi nello spazio oltre i confini illusori del nord e del sud della Terra.  Tale è il potere del concetto. La recensione dei fatti dimostra che il concetto sviluppato dall'astronomo Tolomeo è basato sull’illusorio e che questo vasto cosiddetto emisfero Occidentale esiste dov’era stato ipotizzato esserci lo spazio. Il corso del viaggio dalla metà orientale della larghezza terrestre alla metà occidentale non ha mai necessitato di essere sparati in alto o in basso. Da un lato all'altro c’è una linea diretta.

Ma il simbolo del globo favorisce l’illusione che un lato sia sotto all'altro. “Sopra” e “sotto” sono sempre relativi al piano terrestre.  Allo stesso modo sono “sotto” e “sopra” relativi all'Universo intero. Quindi i fatti innegabili dell’impresa moderna attesta la similarità dell’'errore concettuale di ieri con quello del nostro tempo. Le illusioni di ieri sono ripetute, ma le hanno applicate ad aree differenti.

La scoperta memorabile del territorio oltre il Polo Sud, il 12 Dicembre del 1928, e la seguente esplorazione dell'estensione oltre al Polo Nord nel Febbraio del 1947, confermano, come previsto: che la “fine” della Terra precedentemente desunta, continua invece.. nelle aree celesti che appaiono “sopra”, al di fuori, del livello terrestre. E che.. nella struttura dell'Universo intero, in cui di fatto, si trova abbracciata (come collegata), la nostra "area terrestre"; essa risulta essere, quindi: solo: "apparentemente" isolata... Giacché, in realtà, una volta arrivati lì, si scopre.. ["visivamente":] che non lo è... affatto. Risultando, pertanto, invece: "interconnessa"... [al tutto, in "qualche modo"..].

156

Da ciò, se ne deduce, non sia allora necessario, né richiesto, alcuno “sparo in alto”, o fuori, dal livello terrestre per l’immediato e infallibile viaggio, alle aree del celeste. I percorsi del territorio a nord e a sud nell’universo su di noi, verso Marte, Saturno, Nettuno e in ogni altra area del celeste, astronomicamente nominata o non nominata, adesso ci sono perciò aperti, definiti chiaramente. Possono essere percorsi così facilmente adesso in questa moderna era della velocità dell’aereo e delle semplici comunicazioni radio, come un transatlantico può muoversi “sotto” da un lato dell’errato “globo” della Terra, o “sopra” dall’altro lato. Le prospettive del “sopra” e del “sotto” non hanno un valore di fatto nel movimento di un transatlantico o sul volo di un aeroplano, da un lato all’altro della Terra. 

Il concetto globulare veste fraudolentemente tali prospettive con la realtà.

Nel tentativo di vedere l’Universo e di determinare i viaggi verso le sue aree celesti, la relazione del terrestre al celeste è allo stesso modo fornito col falso isolamento “sopra e sotto”... poiché il celeste, appare sempre: come "essere sopra", dal terrestre. Quindi la sembiante, l’apparente, l’ingannevole condizione viene dotata con realismo di piani, per dei viaggi nelle aree celesti. Se l’errore del concetto può essere compreso e perdonato, non può in alcun modo essere modificato senza che venga scartato. La crescita concettuale dipende sempre dall’irrigazione nutriente del cambiamento. La seguente comparazione viene fornita come un’irrigazione anticipata che conduca verso tale cambiamento.
-

-

Nessun commento:

Posta un commento